mercredi 23 mars 2011

Privatizzare la telefonia é stata un'ottima iniziativa.
Un po di concorrenza fa bene a tutti. Le offerte impazzano, gli operatori si litigano aggressivamente i clienti banderuola a suon di sconti e promozioni. I più furbi approfittano del sistema e si gettano nel telemercato promettendosi al miglior offerente. Io furba non sono e la mia carriera telefonica é stata abbastanza regolare e fedele in questi pochi anni trascorsi in Francia. Cliente soddisfatta della Bouygues Telecom per la telefonia mobile, sono sempre stata un'appassionata sostenitrice della SFR per la telefonia fissa, alla quale ho affidato la cura della mia connessione, delle mie conversazioni internazionali, ma soprattutto della mia cultura televisiva senza rimpianti, né ripensamenti fino a che...
Domenica 20 febbraio, ore 9:00 am
Dormo felice nel miglior letto che c'é, il mio, soffocata dalle morbide attenzioni del mio piumone in vera piuma e tutto nei miei sogni mi impedisce di abbandonarli, una sorta di confortante sicurezza mi avvolge in un caldo abbraccio e mi culla in un mondo senza tempo. Ma il telefono squilla e io rispondo felice, é la Bouygues Telecom.L'entusiasmo che dimostro all'operatore gli fa ben sperare e a ragione. In questa fase di dormiveglia più nel dormi che nel veglia, tendo ad idealizzare la mia capacità di adattamento e a scacciare ogni perplessità riguardo ad un eventuale cambiamento. La promozione che mi sottomette mi sembra fantasticamente conveniente e mi vedo già freneticamente intraprendente, risolvere ogni procedura burocratica in un quattro e quattro otto, proprio come sembra crederlo lui. Tutte queste riflessioni o meglio, queste mancate riflessioni, mi portano a dirgli a più riprese che sono d accordo, riaggancio e riprendo a dormire felice continuando ad essere quel tipo di donna iperattiva e dinamica che solo in sogno posso conoscere.
Ormai sveglia, dimentico la faccenda.Potete immaginare quindi la mia sorpresa quando nel giro di un paio di giorni ricevo un grazioso pacco dono dalla Bouygues che, ringraziandomi per la fiducia accordata loro, mi offre una collezione di cavetti e decoder per poter sfruttare al più presto il mio nuovo contratto di telefonia fissa, internet e tv. Conosco cosi qualche attimo di panico fino a che non leggo nella stessa lettera che per confermare la mia scelta dovrei inviare i miei estremi bancari con l'autorizzazione a prelevare l'importo mensile dell'abbonamento. Ben decisa a non farlo, nascondo il pacco sotto il letto e resto determinata a dimenticare la faccenda pensando di averla cosi risolta.
In effetti un paio di settimane trascorrono felici, in un clima accogliente e familiare, il confort dell'abitudine che tanto apprezzo. Ma un bel giorno, tutto é cambiato. Tornata a casa dopo una giornata massacrante per i miei parametri, sogno solo di farmi inglobare dal mio grande divano e di inaugurare il computer appena comprato dopo un anno di esitazione. La mia connessione non funziona.Tendo a colpevolizzarmi a causa dello scarso talento che so sempre dimostrare in questo ambito e temo una mancata configurazione o simili.
Metto quindi da parte il computer per potermi rilassare con un po di sana tv spazzatura e qui, disdetta! Assenza di segnale! Prendo il telefono per chiamare l'amica Lydia e consultarmi sul da farsi. Non c'è linea! Sono drammaticamente isolata e la matassa non si decide a sbrogliarsi da sola. Devo prendere in mano la situazione e lo faccio. Chiamo la SFR e reclamo la mia connessione, quando mi accusano di tradimento le strade che mi si spianano davanti sono molteplici, scelgo la più vile: nego tutto! Accuso la Bouygues di calunnia e abuso di potere, ma sembrano determinati a non credermi. Ammetto quindi parzialmente le mie colpe, dichiarandomi pero determinata ad abbandonare il mio futuro operatore per restar loro fedele. I toni si smorzano e più accomodanti mi preannunciano comunque un minimo di settantadue ore per il ripristino della linea. Sono sfiduciata, ma accomodante, prometto ancora una volta eterna fedeltà e riaggancio per poter chiamare la Bouygues. Mi dichiaro impaziente e elettrizzata, voglio godere al più presto del loro decoder tv di cui ho sentito un gran bene. Sono la loro nuova più grande sostenitrice e ne parlero a tutte le mie conoscenze. Dopo tutto il passaparola é la migliore pubblicità!
-Mademoiselle il faudra 24 heures grand maximum.
Hanno vinto. Passo a Bouygues.  Redigo la lettera di addio alla SFR. Sono ferma ma gentile, non lascio alcun appiglio ma mi addosso ogni colpa. Gli addii non sono mai cosa piacevole, ma a volte sono necessari. Come mi aspettavo, la SFR mi chiama dopo poco, promettendomi grandi cose. Mi mostro pentita, rimpiango con loro i vecchi tempi, li rassicuro ma resto irremovibile. Ringrazio cortesemente e faccio loro grandi auguri per il futuro. Mi spalmo sul divano come una burrata sul suo letto di rucola e accendo la tv.

mardi 8 mars 2011

La prima colazione é il pasto più importante della giornata.
Consumarla all'aperto con un bel libro non ha prezzo. Cerco di consacrare un'oretta al giorno alla mia prima colazione. Mi assicura un umore intaccabile per il resto della giornata. Quindi questa mattina mi sveglio, mi lavo, mi vesto, mi trucco, dato che ormai so farlo e mi vado a sedere in un caffé di Rue Saint Honoré con l'unico libro di Albert Cohen che non ho ancora letto.
Prendo un allungato in tazza grande macchiato con latte freddo, un croissant, un quarto d'Evian e tre Marlboro Light. La vita mi sorride. C'é quasi il sole e l'arietta é spumeggiante, freschetta quanto basta tanto per tenerti sveglia. Accomodata più che seduta, inizio a gustarmi il tutto con una meticolosità rituale. Un po di libro con prima sigaretta, pausa, croissant, pausa, caffe e sigaretta, pausa, acqua, pausa, ultima sigaretta e talvolta qui scatta la corsa verso casa, ma oggi no!
Non solo perche purtroppo non ce n'é stata necessità, ma anche perché ricevo una telefonata dell'amica Margherita, che mi chiede di accompagnarla a fare un po di foto per la città. Parigi é in subbuglio, come ogni anno, la settimana della moda riempie strade, taxi e ristoranti, porta in città migliaia di invasati da tutto il mondo e centinaia di attività per lo più off limits per la sottoscritta! C'é da dire anche che ogni anno in questa particolare settimana ricorre purtroppo l'anniversario della mia nascita. Sono quindi tre anni che ogni tipo di organizzazione di festeggiamento anche solo ipotizzata mi viene puntualmente boicottata . Tutti sembrano impegnatissimi tra fashion shows e fashion parties, i locali e i ristoranti sono blindati per i gruppi e il rischio di taxi-carestia mi spinge ad uscire senza tacchi per poter cosi ricorrere in casi estremi al mezzo di locomozione piu antico del mondo. E questo un problema con triplice risoluzione. 1. Spostare il mio compleanno (anagraficamente complesso, emotivamente impossibile) 2. Spostare la settimana della moda (ci sto lavorando, vedremo) 3. Festeggiare altrove, il mondo é vasto. Credo che questa terza opzione sarà la mia scelta 2012. Per il 2011 ho riinviato ogni festeggiamento a data da definire.
Intuibile dunque il mio stato d'animo nei confronti di questi visitors sgraditi armati di piume di struzzo e scarpe bucate. Tuttavia lo spettacolo é piacevole, ad ogni ora in ogni angolo della città si possono ammirare passerelle improvvisate da personaggi più o meno ridicoli, coloratissimi o total black, geniali o esteticamente negati, tutti alla ricerca di un obiettivo a cui sorridere.
E l'amica Margherita é proprio uno di questi obiettivi: ingaggiata da un noto blog per immortalare i look più riusciti, arranca instancabile da una sfilata all'altra per assisterne alle entrate e alle uscite.
Oggi quindi decido di accompagnarla, in calendario c'é Chloé alle Tuilleries. Mi concio quindi al meglio delle mie possibilità e della mia volontà e mi avvio verso la meta lento pede. Prendo il tempo di guardarmi intorno. Dietro un albero una ragazzetta di dubbio gusto é intenta in un cambio scarpe, due asiatiche in lungo mi precedono trotterellando affannate, una esibisce paillettes, l'altra colori fluo. Tutta l'ala destra é occupata dalla fiera première classe che costeggio sdegnosa. Ancora nessuna traccia dell' Evento, non so bene dove dirigermi e quindi vado dritto, quando , subito prima della Concorde, distinguo una folla variopinta nei pressi di un capannone bianco. Eccoci qui, sono in ritardo, la sfilata é già iniziata e l'amica Margherita non c'é ancora. In compenso ci sono una decina di ragazze imbellettate che si guardano intorno in cerca di qualcosa di non ancora identificato. Le porte sono chiuse ed é chiaro che, come me, non sono invitate alla sfilata, le due asiatiche sono nel gruppo, la ragazzotta ormai calzata con tacco 15 blu elettrico anche. C'é qualche fotografo che da loro soddisfazione. Arriva l'amica Margherita e dopo poco inizia l'uscita degli stessi che non abbiamo visto entrare. C'é una bionda da togliere il fiato, tutti si avventano a fotografarla e lei lascia fare soddisfatta, alle mie spalle sento un:
-Oh putain! (esclamazione francese graziosamente corrispondente al nostro "oh perbacco!")
Chiunque sia, ha ragione perbacco!
Una diciottenne esaltata alla mia destra inizia a sfoggiare un passo felpato-panterato, all'improvviso come per magia; mi fa quasi paura confesso, ma qualcuno sembra considerarla immortalabile a quanto pare. Fortunatamente l'amica Margherita l'ignora. Devo ammettere pero che nel complesso lo spettacolo é pietrificante in senso positivo più che negativo. Riconosco quindi un'utilità a questa grande sagra pettinatissima, ma l'avrei apprezzata maggiormente la settimana prossima!