mardi 8 mars 2011

La prima colazione é il pasto più importante della giornata.
Consumarla all'aperto con un bel libro non ha prezzo. Cerco di consacrare un'oretta al giorno alla mia prima colazione. Mi assicura un umore intaccabile per il resto della giornata. Quindi questa mattina mi sveglio, mi lavo, mi vesto, mi trucco, dato che ormai so farlo e mi vado a sedere in un caffé di Rue Saint Honoré con l'unico libro di Albert Cohen che non ho ancora letto.
Prendo un allungato in tazza grande macchiato con latte freddo, un croissant, un quarto d'Evian e tre Marlboro Light. La vita mi sorride. C'é quasi il sole e l'arietta é spumeggiante, freschetta quanto basta tanto per tenerti sveglia. Accomodata più che seduta, inizio a gustarmi il tutto con una meticolosità rituale. Un po di libro con prima sigaretta, pausa, croissant, pausa, caffe e sigaretta, pausa, acqua, pausa, ultima sigaretta e talvolta qui scatta la corsa verso casa, ma oggi no!
Non solo perche purtroppo non ce n'é stata necessità, ma anche perché ricevo una telefonata dell'amica Margherita, che mi chiede di accompagnarla a fare un po di foto per la città. Parigi é in subbuglio, come ogni anno, la settimana della moda riempie strade, taxi e ristoranti, porta in città migliaia di invasati da tutto il mondo e centinaia di attività per lo più off limits per la sottoscritta! C'é da dire anche che ogni anno in questa particolare settimana ricorre purtroppo l'anniversario della mia nascita. Sono quindi tre anni che ogni tipo di organizzazione di festeggiamento anche solo ipotizzata mi viene puntualmente boicottata . Tutti sembrano impegnatissimi tra fashion shows e fashion parties, i locali e i ristoranti sono blindati per i gruppi e il rischio di taxi-carestia mi spinge ad uscire senza tacchi per poter cosi ricorrere in casi estremi al mezzo di locomozione piu antico del mondo. E questo un problema con triplice risoluzione. 1. Spostare il mio compleanno (anagraficamente complesso, emotivamente impossibile) 2. Spostare la settimana della moda (ci sto lavorando, vedremo) 3. Festeggiare altrove, il mondo é vasto. Credo che questa terza opzione sarà la mia scelta 2012. Per il 2011 ho riinviato ogni festeggiamento a data da definire.
Intuibile dunque il mio stato d'animo nei confronti di questi visitors sgraditi armati di piume di struzzo e scarpe bucate. Tuttavia lo spettacolo é piacevole, ad ogni ora in ogni angolo della città si possono ammirare passerelle improvvisate da personaggi più o meno ridicoli, coloratissimi o total black, geniali o esteticamente negati, tutti alla ricerca di un obiettivo a cui sorridere.
E l'amica Margherita é proprio uno di questi obiettivi: ingaggiata da un noto blog per immortalare i look più riusciti, arranca instancabile da una sfilata all'altra per assisterne alle entrate e alle uscite.
Oggi quindi decido di accompagnarla, in calendario c'é Chloé alle Tuilleries. Mi concio quindi al meglio delle mie possibilità e della mia volontà e mi avvio verso la meta lento pede. Prendo il tempo di guardarmi intorno. Dietro un albero una ragazzetta di dubbio gusto é intenta in un cambio scarpe, due asiatiche in lungo mi precedono trotterellando affannate, una esibisce paillettes, l'altra colori fluo. Tutta l'ala destra é occupata dalla fiera première classe che costeggio sdegnosa. Ancora nessuna traccia dell' Evento, non so bene dove dirigermi e quindi vado dritto, quando , subito prima della Concorde, distinguo una folla variopinta nei pressi di un capannone bianco. Eccoci qui, sono in ritardo, la sfilata é già iniziata e l'amica Margherita non c'é ancora. In compenso ci sono una decina di ragazze imbellettate che si guardano intorno in cerca di qualcosa di non ancora identificato. Le porte sono chiuse ed é chiaro che, come me, non sono invitate alla sfilata, le due asiatiche sono nel gruppo, la ragazzotta ormai calzata con tacco 15 blu elettrico anche. C'é qualche fotografo che da loro soddisfazione. Arriva l'amica Margherita e dopo poco inizia l'uscita degli stessi che non abbiamo visto entrare. C'é una bionda da togliere il fiato, tutti si avventano a fotografarla e lei lascia fare soddisfatta, alle mie spalle sento un:
-Oh putain! (esclamazione francese graziosamente corrispondente al nostro "oh perbacco!")
Chiunque sia, ha ragione perbacco!
Una diciottenne esaltata alla mia destra inizia a sfoggiare un passo felpato-panterato, all'improvviso come per magia; mi fa quasi paura confesso, ma qualcuno sembra considerarla immortalabile a quanto pare. Fortunatamente l'amica Margherita l'ignora. Devo ammettere pero che nel complesso lo spettacolo é pietrificante in senso positivo più che negativo. Riconosco quindi un'utilità a questa grande sagra pettinatissima, ma l'avrei apprezzata maggiormente la settimana prossima!

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