vendredi 25 février 2011

La settimana scorsa ho preso appuntamento in un famoso centro estetico parigino per una ceretta completa della gamba, me ne avevano detto grandi cose!
Devo premettere che la mia é una battaglia quotidiana contro il pelo superfluo e il silk epil é mio fedele compagno dalla pubertà. Faccio richiamini con scadenza giornaliera, ma per l'occasione ho evitato di scartavetrarmi per circa due settimane.
Dunque, spirito avventuroso e pelo rigoglioso, arrivo insolitamente puntuale e chiedo di provare la famosa ceretta araba supernaturalissima bio a base di zucchero e limone
- Aucun probleme, deshabilliez vous mademoiselle et allongez vous sur le lit.
 Mi vuole nuda, eseguo. Inizia ad esaminarmi, strana smorfia che non promette nulla di buono. E infatti...
-Mais ils sont trop courts, je ne peux absoluments rien faire pour vous, ah! je suis désolée mademoiselle, ah, non non non! ça va pas le faire ah non!
Per chi non avesse capito, la reputata specialista di estirpazione pelifera mi sta accusando di scarsa mediterraneità. Mi suggerisce quindi di aspettare almeno una settimana per tornare poi da lei pelomunita.
Ipotesi scartata ancor prima di essere esaminata, non essendo cosi fornita dagli anni novanta, sono ai limiti della tolleranza.E avro tanti difetti, ma conosco i miei limiti! Decido quindi di rientrare con passo svelto verso casa per dedicarmi al mio hobby preferito e festeggiare poi il glorioso ritorno tra gli umani. Ma prima faccio cadere l'occhio su un'innoqua scatoletta dall'aspetto invitante. Ma che bel packaging! E la famigerata specialità della casa in confezione fai da te. Compro e porto a casa. Ma la delusione post-missione-fallita non mi permette di sperimentarla subito. Mi rifugio quindi nel mio porto sicuro e dopo un paio d'ore di infaticabile ronzio sono impubera. Ripongo la deliziosa scatoletta su uno scaffale in bella vista dalla postazione d'onore e rimando l'utilizzo a tempi migliori.
Ieri sera, sentendomi un po appesantita, mangio una sciocchezza a casa con l'intenzione di raggiungere poi il migliore amico Rocco in un bar non ben identificato. Ma alle nove il mio frugale pasto si era gia esaurito. la sazietà ancora un miraggio, decido di ammazzare il tempo in vario modo fino alle ore ventitre, quando sono certa di individuare qualche oasi di ricrescita sul gambaletto destro! Ecco l'occasione sperata! leggo con attenzione il foglietto illustrativo e infilo fiduciosa lo scatolo scoperchiato nel microonde. Tre minuti a 750 w e ....ops! Ce n'é un po ovunque. C'é scritto di manipolarla da tiepida per farne una pallina. Aspetto una decina di minuti e infilo timidella due dita, prima ustione dei polpastrelli. L'operazione si ripete con ritmo regolare e conclusione immutabile fino alla mezzanotte, quando mi faccio coraggio, infilo tutta la mano ne estraggo un bel po e la spalmo con poca grazia sullo stinco. Devo aver sbagliato qualcosa. Situazione sgradevole. Ho la mano destra interamente incollata e la gamba non é in migliori condizioni. Penso di aiutarmi con la mano sinistra, ma la situazione peggiora. Ho a questo punto perso l'uso di ogni falange. Sono in trappola. Il telefono squilla, non posso rispondere. Improvvisa voglia di fumare, devo farmi forza. E la lattina gelata di coca cola mi ammicca invitante. Inizio a comprendere il meccanismo della melma indemoniata e cerco di liberarmene un po alla volta, pazientemente, certosinamente, pezzetino per pezzetino. Alle due sono libera e posso anche vantare un vistoso ematoma.
 L'uscita é evidentemente saltata, ma mi ostino a trovarne i lati positivi. Non solo sono certa che non ripetero mai piu l'esperienza, ma ho anche perso alcune impronte digitali, spianandomi cosi la strada ad un'eventuale nuova carriera di inafferrabilità!

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